Trattato della stupidità

Guerra e pace 1.
Operazione Z

Z
Erano i primi mesi dell’invasione russa dell’Ucraina (24 feb. 2022)
Il Simbolo Z fu inizialmente utilizzato nella campagna di invasione da parte delle forze militari russe. Putin ci tenne a chiarire: non guerra, ma Operazione speciale, Operazione Z (per la demilitarizzazione e denazificazione della sorella ribelle). Per chi l’avesse chiamata guerra c’era l’arresto.
Il ministero della difesa russo diede una spiegazione per la Z: za pobedu – “per la vittoria“. Ma poi ne diede altre.
Più probabilmente le forze mobili russe si erano apposte il contrassegno Z per distinguersi da quelle ucraine. In parte erano dotazioni in comune risalenti alla antica balia URSS. L’Ucraina di fatto aveva reciso l’antico cordone ombelicale.

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Nel 2014, Putin divorò la Crimea. E tutti dissero: buon appetito. L’appetito continuò, con altri pranzetti/annessioni unilaterali. Ultimo il pasto del pitone: l’intera Ukraina. Fino a che il mastino americano, che prima aveva sonnecchiato, disse adesso è troppo! Oggi, cambiata dentiera, al nuovo mastino sembra che le cose possano sistemarsi in “24 ore”. Purché ci esca un osso anche per lui. E nel senso che chi ha mangiato deve pur digerire.

Quanto alla denazificazione … è repertorio tolto dal freezer. Il battaglione ucraino Azof, “paramilitare”, ostentava simboli e spirito “neonazisti”. Ma simboli e spirito analoghi, ostentava e ostenta la formazione russa Wagner, “paramilitare”, che razzola anche in Africa e dove c’è da rosicchiare. Entrambi sono accusati di terrorismo e crimini di guerra. Il capo Prigozhin della Wagner, che aveva tentato una ribellione verso Mosca, perì in aereo per una misteriosa esplosione, nel 2023.

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La pace e il cessate il fuoco erano e sono invocazioni perenni a zero decibel (notorio, gli scoppi danneggiano i timpani).

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