Appunti di Lavoro

Le origini della festa dei lavoratori porta alle radici del capitalismo industriale degli Stati Uniti. Non sono ancora ben chiarite alcune pertinenze storiche.
Ma diritti e tutele sono stati certamente strappati al costo di aspri conflitti e vite umane.
E sul “fronte” di questa guerra, ancora oggi in Italia, cadono circa due vittime al giorno. Si può cadere sul colpo o dopo anni di patologie oncologiche.
E per assurdo anche l’assenza di lavoro produce vittime…

Il 1° Maggio nasce come giornata di lotta operaia negli Stati Uniti. È collegata agli scioperi per la giornata lavorativa di 8 ore. Il massacro di Haymarket a Chicago (4 maggio 1886 – molti civili e poliziotti morti per una bomba – lavoratori impiccati, risultati poi innocenti) ebbe una risonanza mondiale. Molti Paesi scelsero di ricordare l’evento e nello stesso tempo di festeggiare i diritti raggiunti nel lavoro proprio il 1° maggio.
Il governo e l’élite americana dell’epoca, tuttavia, cominciarono a considerare il 1° Maggio politicamente pericoloso, associato a movimenti anarchici e socialisti.
Nel 1894 il presidente Grover Cleveland proclamò il Labor Day il primo lunedì di settembre per celebrare la giornata in modo meno conflittuale e meno “politico”.
L’Italia comincia a celebrare la festa del Lavoro nel 1891, come giornata di rivendicazioni, di lotta e manifestazioni.
Nel 1925, appena due anni dopo l’instaurazione del fascismo, la festa viene abolita.
Il regime la sostituisce con la “Festa del lavoro italiano”, il 21 aprile, collegata idealmente al Natale di Roma. Le origini operaie legate ai movimenti anarchici e socialisti internazionali vengono così cancellate.

Dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale, il governo italiano la ripristina ufficialmente nel 1949, riconoscendola come uno dei pilastri della Costituzione. Da allora è festa nazionale e simbolo della lotta per la conquista dei diritti sindacali e sociali.
Il primo articolo della Costituzione recita:
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

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