Ruota programmatica

La guerra dei 12 giorni

Troglo dice dei due nemici Israele-Iran: Non sanno cosa c… stanno facendo! È la frase più riportata dai media da qualche giorno. Rivolta al singolare nei suoi confronti cadrebbe a fagiolo.

Se le sono date e suonate. 14 bombe da 30mila libre (6 metri, 13 tonnellate di cui metà esplosivo) sui siti nucleari: un’operazione perfetta, dice Troglo, azzoppato per molti anni il programma iraniano.

Non sembra proprio così, fonti CNN riferiscono di danni non proprio gravi. Regime intatto, popolo ricompattato. Probabilmente Troglo ha voluto accontentare i suoi falchi senza poter andare in fondo, da una parte, dall’altra ci sono le sue promesse elettorali, basta guerre, stop in 24 ore.
Troglo ordina la tregua con duplice tirata di orecchie, in particolare a Bibi. Il quale, per far vedere che l’ultimo colpo è suo, attacca una vecchia stazione radar iraniana. Sicuramente è rimasto scontento dell’intervento USA e della tregua imposta: per lui era la volta buona per una soluzione radicale.

Sorprende che non siano stati messi in conto i complessi interessi politico-economici di Cina e Russia e i rispettivi scacchieri d’influenza. Europa innocua. Quanto all’Italia latineggia: si vis pacem para bellum. Georgica dixit.

Iran da parte sua colpisce base americana in Qatar con finta-concordata ritorsione (sembra: missili tutti intercettati, lievi danni, personale già evacuato). Troglo infatti ringrazia per essere stato avvisato prima. L’onore di bandiera è salvo, faccia salva per tutti.
Le comiche finali. Da ridere se non ci fossero le vite perse.

Precisione chirurgica nel decapitare gli alti comandi iraniani. Mossad chiama anche un generale: Ha 12 ore per salvare la pelle! Tanta precisione e disponibilità di dati non la dimostra però nel ricercare gli ostaggi del 7 ottobre. C’è chi insinua che più si allunga, più la pulizia a Gaza viene meglio, più Bibi allontana i suoi guai giudiziari.

Le strategie di Troglo si svolgono a braccio, a giornata. Non usa la AI, e poco i consiglieri, ma usa la ruota d’azzardo della fortuna.
L’AI, capito il contesto, gli direbbe: non hai logica, sei ondivago, non capisci di politica e storia. Geopolitica non sai cos’è. Quelle cose, al tuo grado, non si dicono: invado, prendo, afferro, arresto, non hai le carte, sei stupido… E scendendo di livello: fai sempre una figura di m… (… almeno per ora AI è progettata per essere saggia).

I dittatori di fatto sulla piazza, loro malgrado, hanno elargito lezioni di politica. Più che altro messaggi in codice, ammonendo fermamente contro la violazionee del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Salvo poi di notte assicurare la razione giornaliera di morti.

Più di 500 i morti a Gaza da fine maggio ad oggi.

Gaza trappola


Quotidiano listino dei morti a Gaza dove non c’è più una casa in piedi. Sembra un tiro al piattello, uno sport regolare. I punti di raccolta, per quel poco cibo che viene distribuito, vengono definiti trappole. Spari sulla folla, prima smentite, poi giusticazioni: tumulti, tipi sospetti, o errore. Solita inchiesta interna a salve. L’inchiesta invece ben documentata è della CNN. Il bilancio delle vittime sarebbe di 70 mila (60-70% donne e bambini), ma arriverebbe a 180 mila secondo uno studio pubblicato da Lancet, considerando le persone non curate, disperse, morte per fame.

Ehud Olmert, già membro del Likud – lo stesso partito del premier e premier egli stesso dal 2007 al 2009 – ha scritto su Haaretz (27/5) che le “vittime inutili tra la popolazione palestinese” hanno ormai raggiunto “proporzioni mostruose”.

“Questa è ormai una guerra politica privata. Il suo risultato immediato è la trasformazione di Gaza in una zona di disastro umanitario.” (Sempre Olmert).

David Grossman, il più famoso scrittore israeliano in esilio volontario, ha dichiarato (22/5) in una intervista: “Davanti a tanta sofferenza il fatto che questa crisi sia stata iniziata da Hamas il 7 ottobre è irrilevante” .

E ancora, recentemente (25/5) Moshe Feiglin, politico, attivista, teorico (lo Stato dev’essere ebraico e non democratico) ha dichiarato all’emittente Channel 14: “Il nemico non è Hamas, né il suo braccio armato. Ogni bambino a Gaza è un nemico. Dobbiamo occupare Gaza e colonizzarla, e non deve restare neanche un bambino gazawi. Non c’è altra vittoria possibile”.
Una dichiarazione che riassume e conferma le feroci determinazioni in atto che stanno sul filo del genocidio, senza sottilizzazioni tecniche.
Qualche giorno fa, un oceano umano, 300 mila persone a Roma (e altrove) hanno portato commozione e un gigantesco messaggio di pace e di blocco ai massacri.
In alto silenzio d’alta montagna.