Guerra e pace 2
Sull’abisso di Gaza e dei territori occupati palestinesi sembra ugualmente vano invocare la pace e il cessate il fuoco. Sorge una convinzione. Che a padroneggiare, siano stupidità, crudeltà, ignoranza, infantilismo. E anche una lucida strategia per ottenere con la follia ciò che non sarebbe possibile raggiungere con la ragione e il diritto dei popoli.
Vince il fatto compiuto. Poi vai a schiodare …
Tutto iniziò con l’attacco orripilante del 7 ottobre del 2024, firmato Hamas. Continuò con altra follia in risposta, ad exhauriendum, con tutte le armi possibili, compresa fame e sete. Ospedali azzerati, donne (pericolose procreatrici), bambini (anche mirati alla testa-futuri nemici – è stato un errore). Esecuzioni di personale medico, personale ONU, giornalisti, rifornimenti umanitari ostacolati …
Le sabbie mobili continuano a fagocitare vite con ferrea statistica giornaliera: in alto sempre bambini, donne.
Il grande mastino del mondo permette. E anche i cagnolini di corte.
Vivere la propria follia, come perfezione unica e imporla.
Rivive in questo periodo, nella fede dei credenti, la Passione del Cristo Palestinese. Poi la gioia. La ferocia che provocò la sua morte è quella stessa che perdura da millenni. E che è, ancora oggi, la “passione” del genere umano, nella guerra. Dovrebbe essere bandita per statuto universale.
Resta la speranza attiva, caparbia: la pace da ricercare. La gioia.
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Passione
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