Realtà-romanzo


“Fortunata età e secolo fortunato in cui verranno in luce le mie famose imprese, degne d’incidersi in bronzi, di scolpirsi in marmi, dipingersi in quadri, a ricordo nell’avvenire…”.
(don Chisciotte, cap. II)

— Stia attento vossignoria a ciò che dice, e anche più a ciò che fa — disse Sancio; — perché non vorrei che fossero altre gualchiere le quali finissero di gualchierarci e gramolarci l’ossa.
(don Chisciotte, cap. XXI)

Così ha ammonito Sancio nella realtà-romanzo. Ma gli mancò il coraggio nella realtà-realtà e disse remissivo: Dove andiamo?

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