
Un tocco di tenerezza e meraviglia.
La storia si conobbe sette anni fa.
Negro, così chiamato senza alcuna connotazione negativa, è uno di quei randagi che senza chiedere permesso si affezionano a un posto e ci restano. È proprio nero, forse un incrocio con un labrador. Ha deciso di stabilirsi nel cortile dell’Instituto Educativo Técnico Diversificado, a Monterrey, nel dipartimento colombiano di Casanare. Avrà avuto cinque anni all’epoca. Da allora è diventato la mascotte della scuola: allegro, giocherellone, ben voluto da tutti – insegnanti, studenti, soprattutto dalla signora che gestisce il chiosco delle merendine.
Osserva tutto, conosce ogni angolo del cortile, ogni abitudine, ogni volto.
Con sguardo attento e curioso nota un rituale quotidiano: bambine e bambini che fanno la fila, porgono qualcosa alla signora del chiosco e ricevono in cambio una delizia profumata: biscotti, merendine, gelati… Per lui, irresistibili.
Un giorno accade qualcosa di impensabile. Negro arriva con una foglia in bocca, si alza sulle zampe posteriori, appoggia quelle anteriori al bordo del bancone e scodinzola. Si possono immaginare gli occhioni con cui cerca di farsi capire. Con garbo e dolcezza depone la foglia su una mano della signora. Nell’altra, avendo intuìto, lei ha già pronto un biscotto.
Da quella volta, ogni giorno, Negro si procura la sua foglia, fa la fila, scodinzola, fa gli occhioni… e riceve il suo biscotto, uno speciale per cani.
Un genio.