
SERMONE
Avete capito male.
Io dissi:
“Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio.”
E voi cosa avete capito?
Che potete invece consegnare a Cesare ciò che è di Dio?
Trasformare la fede in ideologia, la spiritualità in propaganda? Mettere Dio in uniforme, farlo generale e usarlo per giustificare ogni frontiera, ogni missile, ogni check-point?
No, fratelli miei troppo armati:
Cesare fa il suo mestiere.
Dio ne fa un altro.
Il problema è che voi li avete fusi in uno solo:
un Cesare con l’aureola, che vi benedice le guerre mentre firmate i contratti delle armi.
Avete anche frainteso la Terra Promessa.
Non era una terra da rubare,
ma un cammino da condividere.
Non era “promessa a voi” e tolta ad altri,
ma promessa a chiunque camminasse nella giustizia e nell’amore.
Il fondamento per chi dice di amare Dio.
Eppure voi l’avete recintata.
Muri, torrette, filo spinato…
le Scritture piantate come cartello di proprietà privata:
“Accesso consentito solo ai nostri, ai bianchi, ai giusti secondo il codice postale.”
Quando fate qualcosa di terribile agite di nascosto, di notte, fate in modo che nessuno veda, sopprimete chi ha visto e racconta.
Ma io vi dico:
non esistono figli privilegiati.
Non ho amici di Dio VIP,
non c’è una corsia preferenziale per chi bombarda con buona intenzione, con precetti e comunione in regola, con 613 comandamenti praticati.
Siete tutti figli di Dio.
E quando uno fa il furbo in nome suo… mi vergogno.
Smettete di usare il suo nome per vendicarvi delle vostre frustrazioni geopolitiche.
E io non vi ho mai detto di odiare il nemico.
Mai.
E poi ricordate: quando la misura è colma qualcosa avviene, o dall’interno o dall’esterno.
E sta avvenendo. È già avvenuto.
*
Aspettate. Volevo dirvi…
C’era una volta un uomo molto devoto,
che si chiamava Patriotico.
Ogni mattina pregava davanti allo specchio:
“Grazie, Signore, perché mi hai scelto tra tutti i popoli della Terra.”
Aveva una casa grande,
con muri alti e videocamere anche nei cassetti e nei bagni.
Diceva: “Questa è la mia terra promessa. Me l’ha data Dio, c’è scritto. Anche nel piano regolatore e al 17 bis del codice civile.”
Un giorno bussò alla sua porta un uomo stanco,
coperto di sabbia e silenzio.
Si chiamava Rifugiato.
Aveva lasciato la sua terra, il suo villaggio, i suoi morti.
Chiese solo un po’ d’acqua.
Il Patriotico disse:
“No. Questa è terra sacra. È nostra. Promessa. Tu sei figlio di un altro Dio. Forse anche terrorista.”
Il Rifugiato sorrise piano,
e disse:
“Ma io credevo che Dio avesse un solo Regno. Che fossimo tutti invitati.”
Il Patriotico rispose:
“No. Dio è con noi. Solo con noi. È sempre stato così. Ce l’ha giurato un influencer molto in.”
E chiuse la porta.
Tre volte, accertandosi che se ne fosse andato.
Paura, orgoglio, convenienza si strinsero la mano. Pollice in su.
Alla fine dei tempi,
il Patriotico si presentò davanti al Signore.
E disse:
“Eccomi, Signore. Ho difeso la tua Terra Promessa. Ho respinto tutti quelli che non erano degni.”
E il Signore rispose:
“Hai sbagliato tutto. Io non ero dentro. Io ero fuori. Con quello che hai lasciato alla porta.”
E poi volevo dirvi:
andate a farvi… benedire!
***