Bucanieri di terra, di mare, di cielo

Abbordaggio Global Summud Flotilla

Abbordaggio.

Strattonati. derisi, picchiati, esibiti come trofeo i componenti della Global Sumud Flotilla.
Tumberg, zimbello dietro istruzione specifica secondo manuale operativo.
Il Ministero della Pirateria nega: tutti e tutte sono stati trattati con rispetto.
Quanto alle cimici dei letti nelle prigioni non possiamo andare contro natura.

8 ottobre. Nuova flotilla, nuovo attacco in acque internazionali, poco fuori delle acque territoriali egiziane. Più pulito, meno fiammate, niente bombe acustiche. Droni e droni fino a che un elicottero vomita un nugolo di incursori sulla Conscience, ammiraglia della Freedom Flotilla Coalition, seconda ondata.
Abbiamo solo medici e medicine! Un incursore con il baubau di precisione in mano fa fuori le telecamere a bordo.

Oscuramento, silenzio.

***

PIANO A QUATTRO MANI

Due parsonaggi politici suonano le loro partiture al pianoforte derivate dal loro trascorso storico. Vignette stiriche.

Piano per Gaza.
Suonano Troglo e Blairo-Toninochisirivede.
Partiture in re molto minore, concordate.

Metro: 4/4
Tempo: ♩ = 66–78 (lento, marziale / inesorabile)
Timbro: pianoforte acustico, pedale moderato; voce parlata/cantata in stile declamato, fraseggio blues/jazz oscuro.

Troglo – repertorio.

Fallito golpe dal divano, a Capitol Hill. Concessa grazia a tutti gli amici golpisti.
Dazi tipo carabina sparabarattoli. Documenti top secret USA tenuti nel bagno, fino alla consegna obbligata.
Pena di morte a gogò ai nemici, guerra alle università che non fanno il saluto MAGA, niente fondi ai centri di ricerca che studiano i cumulonembi.
Polizia nei water, negli armadi, nei tombini.
Guantanamo piena.
Rivuole Alcatraz. Per ora in versione Alcatraz Alligator: se qualcuno scappa ci pensano gli alligatori delle paludi, in divisa, con i dentoni d’ordinanza.
Immigrati secolari: fuori, fuori, fuori…
Leggi e norme? Affar nostro. Lui immune.
Dice le preghiere prima delle riunioni e porta la croce della democrazia, per deporla in luogo segreto senza essere immolato.

Piano di “pace” per Gaza come gustosa operazione immobiliare al petrodollaro e senza coinvolgimento dei Palestinesi.
Prendere o lasciare – diversamente Netaniolo continua “il lavoro” iniziato.

Ha ordinato il Premio Nobel per corriere.
Consegna Prime.
Ma potrà restituirlo entro 14 giorni (spesso dice di non essere contento).

*


BlairoToninochisirivede
(Tonyohlookwho’s back)

Tonalità: re più minore del precedente.
Stile: lamentazione/ballata grave — tipo recitativo teatrale + cabaret nero
Tempo: ♩ = 68 (più lento del primo)

Lunga partitura della Commissione Chilcot.
Guerra a tutti i costi contro l’Iraq. Bugie con le gambe cortissime sulle armi di distruzione di massa.
La commissione parlamentare Chilcot, dopo sette anni di lavori, stabilì che la guerra a Saddam (2003), portata da Buscio2 e Blairo (i volenterosi di allora) era sbagliata, anzi un’invasione.
L’Iraq non era una minaccia. Le armi biologiche di distruzione di massa – quelle mostrate da Colin Powell all’ONU in una fialetta finta – erano una invenzione (criminale).
Il dossier?
Consegnato dallo staff di Tonino Blairo.
Mezzo milione o più di morti, durante l’invasione e gli anni di occupazione, in massima parte civili iracheni. Strutture del tessuto sociale e produttivo distrutte. Un lascito geopolitico e umano estremamente disastroso.
Su cui prosperarono ISIS, califfati e macerie.

Blairo in Europa, sostenne con forza l’intervento. Fece il funambolo tra le piazze e i corridoi delle cancellerie.
Tesseva la tela.

Fornì copertura alle pratiche mafiose del presidente del Kossovo ai tempi della guerra coi serbi.
Si dimise nel 2007. Lo stesso giorno fu nominato esperto nel Quartetto per il Medioriente (quattro nazioni – a vuoto – per risolvere il conflitto israelo-palestinese).
Consulenze con generosi apporti finanziari nel giro dei regimi autoritari e multinazionali “Oil & Gas” (per cui il suo Tony Blair Institute sentenziò che le politiche green sarebbero state destinate al fallimento).
Anni dopo chiese scusa.
Tardi.
Incolpò CIA e Pentagono per le “false informazioni”.
I britannici lo ribattezzarono “Bliar” (bugiardo).
Ma anche “Bush’s poodle” (barboncino di Bush).
Crimini di guerra? Tra amici mai.

Ultimo refrain:
co-distruzione di Gaza.

A solo – e a quattro mani.

***
[Nelle vignette Trump e Blair eseguono al pianoforte un repertorio ironico con “brani” che alludono a temi noti e storici, documentati, della loro pratica politica. Nessun termine trigger istigativo dunque – solo satira/parodia]

*** ***

ONU e Trino

Disegni satirici della sede dell’ONU trasformata da tre politici internazionali in tre dinamiche viste come un gioco di esternazioni surreali.

Troglo
Make Chaos Great Again!
Omelie in formato contumelie spirituali dall’aula della basilica mondiale per 55 minuti, contro i 15 di rito.

Troglo si presenta all’ONU come nonno catastrofico che, dopo tre bicchieri, decide di rivelare perché le Nazioni Unite sono in realtà una setta globalista, finanziata occultamente da Greta Thunberg, che ha fatto i soldi con l’ecologismo spaventapasseri, e da George Soros. I due sono anche i maggiori seminatori di odio, in tutte le stagioni e in ogni terreno.
Grida contro l’immigrazione, contro “la più grande truffa del clima“, contro l’ONU stesso, l’Europa, l’aria condizionata a Parigi. Non si è ricordato di ripetere che la quantità d’acqua non è negoziabile (un quarto d’ora al giorno, solo per il suo pel di granturco).
Dichiara che i valori universali sono un ostacolo al libero mercato del risentimento. La democrazia è un male diffuso, non permette di odiare, ostacolare, arrestare gli avversari, a piacere.
L’unico diritto umano che riconosce è quello di possedere una pistola senza dazio e una bandiera a grandezza grattacielo.

Protesta per il complotto-boicottaggio contro di lui: scala mobile bloccata appena messo il piede, telepromoter rotto, audio solo nelle cuffie (i responsabili avranno guai seri!). Sbeffeggia i brutti pavimenti e le pessime mattonelle della ristrutturazione eseguita negli ambienti ONU, rispetto agli splendidi materiali (marmi, broccati, baroccherie) che aveva proposto nella sua offerta, a costo molto inferiore, rifiutata. Quando finisce, alcuni diplomatici applaudono. Poi si scopre che erano ucraini, e stavano solo testando l’evacuazione d’emergenza.

*
Georgica

Sono Giorgia. Sono l’ONU.
Sotto il vestito Donald.
La sovranità spiegata con un rosario e un decreto sicurezza.

Gerorgica all’altare dell’ONU con 16:19 minuti di professione multipla.
Parla all’ONU e sembra un mix tra Savonarola in sciopero e la voce narrante di un documentario sulla grandezza dell’Impero Romano.
Denuncia le “migrazioni di massa”, le “toghe ideologiche” e “l’ecologismo insostenibile”, indica la metodologia per affrontare i tre draghi dell’Apocalisse woke.

A un certo punto cita Papa Francesco… ma solo per rilanciare dal repertorio simil-Salvoni. Invoca la riforma delle istituzioni multilaterali: l’ONU sì, ma a immagine e somiglianza del Viminale, secundum se ipsam.

Nel finale, difende i cristiani perseguitati. Si dimentica dei musulmani annegati. Forse erano fuori tema. O fuori confine.
La tragedia provocata da Hamasso è indiscutibile, ma quella di Netaniolo riceve un forte sconto, ha solo “passato il limite“.

Io sono The Georgica, ma anche sette ottavi The Donald.

*

Netaniolo

Attaccare. Sempre. Ovunque. Anche coi bulldozer.
Operazione Pace Preventiva (con margini di devastazione).

Parla a salve, aula semivuota.
Bibi si presenta all’ONU con lo sguardo sereno di chi ha appena approvato un bombardamento “mirato” che ha colpito un ospedale, un mercato, e da 50 a 100 illusioni di futuro in un solo giorno.
Parla di autodifesa come brevetto esclusivo. Ogni razzo, in risposta o in regalo, una bestemmia al cielo, legittima.

Quando gli chiedono dei civili palestinesi, sospira: “Effetti collaterali“.
Quando lo guardano male, cita l’Olocausto. Quando non lo guardano affatto, chiama Washington.

Genocidio? Ne darete conto – è un’offesa: noi li avvertiamo i Palestinesi prima di farli fuori, i nazisti non avvertivano
Per chi crede nella fratellanza dei popoli, resta un solo spazio d’intervento: l’ultima pagina del dizionario, alla voce “disillusione”.

Al suo ingresso nell’aula dell’Assemblea lo accolgono un coro di fischi e buuuu… La maggioranza dei diplomatici abbandona l’aula. Imperturbabile, con la calma di quando pianifica le soppressioni mirate e le spianate, apre lo show dialettico. Un quiz (sic!): chi uccide o ha ucciso di più?
BIM, BUM, BAM: lei ha vinto!
Esibisce il QR CODE della Verità all’occhiello.

Qualche amico rimasto, applaude. Chi riconoscerà la Palestina è connivente con Hamasso. Lo dirà a papà Troglo che saprà cosa fare. Toglierà le chiavi di casa.
La fame? Accuse  della propaganda islamizzata. I Palestinesi dispongono di cibo ottimo e abbondante!
Applausi obbligati/conniventi.

*  
Ultim’ora. Si apprende intanto che dagli aiuti per Gaza, a terra, pur bloccati, occorre eliminare zucchero, miele e biscotti perché “troppo calorici”...
Pulcinella è piegato in due.

***

Fregate della Premier

Caricatura di Giorgia Meloni sulle fregate militari inviate in soccorso della Flotilla diretta a Gaza. Satira sulla diplomazia italiana, sulla politica estera e sul simbolismo nell'invio delle fregate.

A sorpresa nella notte senza farsi vedere e lasciare traccia, se non i danni (e i morti). Da un paio d’anni chi sputa droni anonimi (ma tanto si sa).

II governo si sveglia quando è tardi. E almeno batte un colpo.

La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla… è stata…

zzz…
Per ore, giorni, si è aspettata una reazione.
Un tweet, un comunicato, anche solo un emoji. Conferenza stampa è troppo.
Nulla. Solo ronfi in politichese sostenuti in cordata dai codazzi.

Poi, all’improvviso, come risvegliata da un sogno dove Europa e NATO servono caffè e biscotti, la premier si è alzata e ha tuonato:
“IRRESPONSABILI!”

chi?

D’accordo, Netaniolo ha oltrepassato il limite. L’ha detto. Ma il limite può essere un capello, una montagna invalicabile o un atto ripugnante verso la natura umana.

Chi sono gli irresponsabili?
I pirati che di notte violano le acque internazionali e colpiscono con droni, spray chimici, granate acustiche e incendiarie?
Quelli che sparano a barche umanitarie con a bordo medici, parlamentari e giornalisti?
O quelli che si svegliano solo dopo l’indifendibile/irreparabile? O solo dopo le ondate oceaniche di protesta della gente che vede e sente?

Arriva la svolta strategica:
“Manderemo due fregate!” Ma solo per assistenza!

Ovvero: se qualcuno viene colpito abbiamo scialuppe, lettighe, salvagenti, dispositivi medici, clisteri. Possiamo fare la respirazione con massaggio cardiaco…

Applausi.
Standing ovation da parte dei ghostwriter del comunicato.
Una vocina in fondo chiede:

“Fregare chi?”

Nel frattempo, la Flottilla naviga sotto attacco, senza protezione reale, ma circondata da mille dichiarazioni, tweet, sdegno formato social.
Le navi militari? Una di bandiera spagnola a difesa – è stato detto -, due di bandiera italiana ma in osservazione, a distanza. A fare cosa, non è chiaro. Forse a portare la bandiera.

Intanto, chi ha bombardato rimane senza nome.
Perché nominare i responsabili è sempre più rischioso che indignarsi abbaiando alla luna. Guardando il cielo.

Chi dorme non piglia Gaza.

Infatti piglia Gaza chi per molti anni non ha proprio dormito con quella fissa.

E le fregate?
Ancora al largo.
Ma intanto, il sonno della ragione produce comunicati stampa.
Non conferenze stampa.

***

Secondo Jesus, Yeshua, Jesùs, Jésus, Ges…

Composizione grafica sulle figure sacre travisate (Jesus, Yeshua, Gesù) in simboli ambigui: riflessione visiva sull’appropriazione del simbolo regioso nelle guerre e nella politica.

SERMONE

Avete capito male.

Io dissi:
“Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio.”
E voi cosa avete capito?

Che potete invece consegnare a Cesare ciò che è di Dio?
Trasformare la fede in ideologia, la spiritualità in propaganda? Mettere Dio in uniforme, farlo generale e usarlo per giustificare ogni frontiera, ogni missile, ogni check-point?

No, fratelli miei troppo armati:
Cesare fa il suo mestiere.
Dio ne fa un altro.

Il problema è che voi li avete fusi in uno solo:
un Cesare con l’aureola, che vi benedice le guerre mentre firmate i contratti delle armi.

Avete anche frainteso la Terra Promessa.

Non era una terra da rubare,
ma un cammino da condividere.
Non era “promessa a voi” e tolta ad altri,
ma promessa a chiunque camminasse nella giustizia e nell’amore.
Il fondamento per chi dice di amare Dio.

Eppure voi l’avete recintata.
Muri, torrette, filo spinato…
le Scritture piantate come cartello di proprietà privata:
“Accesso consentito solo ai nostri, ai bianchi, ai giusti secondo il codice postale.”
Quando fate qualcosa di terribile agite di nascosto, di notte, fate in modo che nessuno veda, sopprimete chi ha visto e racconta.

Ma io vi dico:
non esistono figli privilegiati.
Non ho amici di Dio VIP,
non c’è una corsia preferenziale per chi bombarda con buona intenzione, con precetti e comunione in regola, con 613 comandamenti praticati.

Siete tutti figli di Dio.
E quando uno fa il furbo in nome suo… mi vergogno.

Smettete di usare il suo nome per vendicarvi delle vostre frustrazioni geopolitiche.

E io non vi ho mai detto di odiare il nemico.
Mai.

E poi ricordate: quando la misura è colma qualcosa avviene, o dall’interno o dall’esterno.

E sta avvenendo. È già avvenuto.

*
Aspettate. Volevo dirvi…

C’era una volta un uomo molto devoto,
che si chiamava Patriotico.

Ogni mattina pregava davanti allo specchio:
“Grazie, Signore, perché mi hai scelto tra tutti i popoli della Terra.”

Aveva una casa grande,
con muri alti e videocamere anche nei cassetti e nei bagni.
Diceva: “Questa è la mia terra promessa. Me l’ha data Dio, c’è scritto. Anche nel piano regolatore e al 17 bis del codice civile.”

Un giorno bussò alla sua porta un uomo stanco,
coperto di sabbia e silenzio.
Si chiamava Rifugiato.
Aveva lasciato la sua terra, il suo villaggio, i suoi morti.
Chiese solo un po’ d’acqua.

Il Patriotico disse:
“No. Questa è terra sacra. È nostra. Promessa. Tu sei figlio di un altro Dio. Forse anche terrorista.”

Il Rifugiato sorrise piano,
e disse:
“Ma io credevo che Dio avesse un solo Regno. Che fossimo tutti invitati.”

Il Patriotico rispose:
“No. Dio è con noi. Solo con noi. È sempre stato così. Ce l’ha giurato un influencer molto in.”

E chiuse la porta.
Tre volte, accertandosi che se ne fosse andato.

Paura, orgoglio, convenienza si strinsero la mano. Pollice in su.

Alla fine dei tempi,
il Patriotico si presentò davanti al Signore.

E disse:
“Eccomi, Signore. Ho difeso la tua Terra Promessa. Ho respinto tutti quelli che non erano degni.”

E il Signore rispose:
“Hai sbagliato tutto. Io non ero dentro. Io ero fuori. Con quello che hai lasciato alla porta.”

E poi volevo dirvi:
andate a farvi… benedire!

***

Bailadora politica

Immagine satirica di Giorgia Meloni che come una “bailadora” patriottica sostiene e promuove VOX: critica visiva ai rituali identitari e alle promesse surreali.

OLÈ.
[Supporto interprete Lingua dei Segni]

¡Españoles! ¡Italianos! ¡Patriotas de todo el mundo!
Spagnoli! Italiani! Patrioti di tutto il mondo!

[Nacchere – giravolta drammatica]

¿Estás cansado de los impuestos? ¿De los burócratas de Bruselas? ¿De las élites globalistas con tofu?
Sei stanco delle tasse? Dei burocrati di Bruxelles? Delle élite globaliste con il tofu?

[Zoom]

¡Entonces pásate a VOX! ¡Es totalmente gratis… y para siempre!
E allora passa a VOX! È totalmente gratuito… e per sempre!

[Appare un logo animato di VOX con scritta lampeggiante:

“ZERO € AL MESE – PARA TODA LA VIDA”]

Con VOX no solo recuperas tu país… ¡recuperas tu alma!
(Con VOX non solo recuperi il tuo Paese… recuperi la tua anima!)

[Bailadora alza il pugno, parte una musica epica con nacchere]

¡Porque ser patriota… no cuesta nada!
(Perché essere patriota… non costa nulla!)

[Voce fuori campo]

Llama ahora y recibe un abanico patriótico de regalo.
¡Solo con VOX!
(Chiama ora e ricevi un ventaglio patriottico in regalo.
Solo con VOX!)

Chitarre-nacchere-120 decibel.
Ovazione 120 minuti.

***

Tre/tra deliri

Parodia visiva delle ideologie e del populismo conflittuale che lamenta la creazione dell'odio dalla parte avversa. Gioco linguistico olio-odio.

Tra/tre deliri

* Charlie Kirk, ucciso alla Utah Valley University durante uno dei suoi meeting. Professava una visione della società seducente e rampante, 5,2 milioni di follower su X e 7,3 milioni su TikTok. La sua figura pubblica di marito devoto che richiamava la pubblicità rassicurante e i film degli anni ’50, nascondeva tratti di estrema brutalità. Un suo paravento era anche la fede ostentata in Dio.
Cercava e trovava adepti nei campus universitari, nei circoli conservatori giovanili che eccitava con fantasmagorie e prodezze oratorie infarcite di disumanità.
Siamo ancora figli della cultura di Cesare Beccaria, Filangeri, Giambattista Vico… per fortuna, e ne restiamo scossi. Oltre al suo prevedibile repertorio-pompon MAGA riguardante immigrati, omofobia, nazionalismo cristiano, pro life…, i pezzi-forti erano le armi libere e la pena di morte.
Pena di morte pubblica, nelle piazze e trasmessa in tv, mentre magari si sgranocchiano popcorn e si sorseggia cocacola.

Ebbe a dire riferendosi a Michelle Obama e ad altre quattro donne: «… non avete la capacità di elaborazione cerebrale per essere prese seriamente… avete dovuto rubare spazio a una persona bianca».

«Dovrebbe essere legale bruciare una bandiera arcobaleno o di “Black Lives Matter” in pubblico».

«Sottomettiti a tuo marito – rivolgendosi a Taylor Swift – non sei tu a comandare».

«È un prezzo che vale la pena pagare: alcune morti per arma da fuoco ogni anno in cambio del diritto sancito dal Secondo Emendamento».

Amy Binder, docente di sociologia alla Johns Hopkins University definisce i contenuti della sua comunicazione come conservatorismo insurrezionale”. Trompone (… il 6 gennaio, a Capitol Hills, quanto a insurrezione comandata dal divano, aveva fatto buca) si è molto giovato delle campagne elettorali di Kirk sulle varie piattaforme, riuscendo ad attrarre molti voti giovanili nelle fasce 18-25 anni alle elezioni presidenziali 2024.
In memoria di Kirk si stanno ora raccogliendo milioni di presenze e consensi sulle stesse piattaforme.

Dunque giustificata la sua soppressione?
Assolutamente no.

* Tyler Robinson, 22 anni, uccide con un solo colpo alla gola, da 160 metri con un fucile di precisione ad alta potenza. Vive in una famiglia repubblicana. Amore di famiglia per le armi. La madre in rete è ritratta sorridente con un bestione di fucile mitragliatore che fa fatica a tenere. Lui, in altra foto, seduto a terra con cappellino e visiera visibilmente compiaciuto, dietro un’altra bestiaccia di mitragliatrice da appoggio. Avrebbe scritto sui proiettili inesplosi dell’attentato Bella ciao. Ed altre scritte definite di sinistra.

Trumpone da subito chiede la pena di morte, senza mezzi termini.
Dunque giustificata la vendetta livorosa di Stato?
Assolutamente no.

* Georgica in rosso, acconciatura da bailadora di flamenco con vistosi orecchini in accordo con la mise (ha dimenticato la rosa tra i capelli), manda un videomessaggio ben cantilenato in spagnolo a VOX, estrema destra spagnola, per la sua kermesse Europa Viva.
«Voglio rendere omaggio a Charlie Kirk, un giovane, un padre coraggioso, che ha pagato con la sua vita il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che lato sta la violenza e l’intolleranza. Voglio dire alto e chiaro a tutti gli odiatori, agli estremisti che vediamo per le strade e anche ai falsi maestri con giacca e cravatta che si nascondono nei salotti: non cadremo nella loro trappola, non faremo il gioco di coloro che vogliono trascinare le nostre nazioni in una spirale di violenza. Non ci intimidiranno, continueremo ad andare avanti e a lottare senza sosta per la libertà del nostro popolo e per il futuro dell’Europa».

O non ha capito lei. O non abbiamo capito noi. È la Presidente del Consiglio?

Tre deliri.

Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio, tira fuori l’assassinio del commissario Calabresi (53 anni fa), il clima da Brigate Rosse. Il figlio Mario Calabresi rimanda: «Fuori luogo il paragone con l’omicidio di mio padre, sbagliato sfruttare le vittime»
Massimo Cacciari, filosofo. «Negli Usa male endemico: lì uccisi presidenti e leader politici. Qui solito anticomunismo incendiario della premier»

***

Troglopedia

Un disegno che mostra un insegnante che indica una lavagna con varie forme geometriche, tra cui un triangolo, un quadrato, un cerchio e un pentagono rinominato 'Ministero della Guerra'.

Troglo con ordine esecutivo rinomina il Pentagono Ministero della Guerra.

Nuova Geometria Troglo
Dopo il successo del rebranding del Pentagono in “Ministero della Guerra”, Troglo annuncia nuove riforme geometriche:

Il Cerchio diventa Unità di Sorveglianza Totale: “Non ha spigoli, quindi non ha vie d’uscita”. Accerchiare è il corrispettivo linguistico derivato perfetto, spiega Troglo. Avrà molto da accerchiare. Ma Putino, Gigimpingo, Modino, Kimmj… stanno lavorando come non allineati, sommando i due terzi della sfera terracquea.

Il Triangolo promosso a Ministero delle Alleanze Temporanee, noto per la stabilità precaria e i vertici instabili. Un giorno il trilaterale è a ovest, un giorno a est. Un giorno non se ne parla proprio.

Il Quadrato resta al suo posto, ma con nuove funzioni: ogni lato avrà una telecamera. Molti quadrati con gabbie fanno una Guantanamo. Un’unica grande gabbia a cielo aperto, molto sostenuta da Troglo, fa una Gaza.

Il Rombo sarà usato solo per operazioni segrete: “Somiglia a un quadrato ubriaco, perfetto per depistare.” Serve anche per schiacciare facendo pressione sugli angoli opposti più vicini.

Aggiornamenti dal Ministero delle Geometrie Armate.

Il Parallelogramma sospettato di doppio gioco: “Troppo parallelo per essere onesto”, dichiara il portavoce di Troglo. Ne sa qualcosa.

La Sfera, simbolo della “Neutralità Globale”, è stata bandita: “Rotola e non prende posizione”.

Introdotta la Dottrina degli Angoli Ottusi: chi protesta ha più di 90° e viene segnalato come pericoloso per l’ordine ortogonale.

In realtà dalla parte opposta alla dottrina, si scorgono molti angoli ottusi (anche senza essere angoli) negli staff consigliori di Tro. E non solo.

***

Lacrimucce diplomatiche

Immagine satirica raffigurante leader politici in posa contrita, tra lacrime e ipocrisie diplomatiche, sullo sfondo della devastazione di Gaza. Critica visiva al doppio standard delle potenze occidentali.

Le bugie si dicono per i lacchè, che devono ripeterle. E per i polli, che saremmo noi.
Era una telecamera di Hamas”, così un tank della brigata Golani dell’IDF punta per distruggerla. La distrugge e muoiono anche 5 giornalisti in un colpo solo e altre quindici persone. La collezione mortuaria prelibata dell’esercito israeliano sono i giornalisti: nessun veda, nessun senta… Ma ricordando l’aria pucciniana è il caso di dire: nessun dorma… Nessuno vede, nessuno sente gli appelli disperati di chi magari domani non ci sarà più. O perderà la sua casa, la sua terra.
La telecamera era in realtà dell’agenzia britannica Reuters, in postazione fissa all’ospedale Nasser, a Khan Younis, gestita questa volta dal giornalista Hussam al-Masri. Le dirette erano viste in tutto il mondo. Un occhio e una voce di verità, non di propaganda. Ad un primo colpo viene centrato Hussam. Quattro sanitari tentano un soccorso, ma un secondo colpo, figuriamoci se non deliberato, stronca anche questi. La diretta trasmette fino all’interruzione dell’ultimo terribile frame. Di solito il secondo colpo è la metodologia adottata dai militari israeliani per la soluzione definitiva, ma non consentita dalle norme internazionali.
Immancabile la contrizione di Netaniolo: “Israele si rammarica profondamente per il tragico incidente avvenuto oggi all’ospedale Nasser di Gaza“. È la 244esima esecuzione mirata dall’inizio dal 7 ottobre, 300esima secondo la Stampa.
Troglo: Non ne sapevo niente del raidNon sono contento. E torna a inizio disco: La guerra a Gaza finirà in due-tre settimane.
Seguono a ruota le rammaricherie dalle sedi governative occidentali e non.

Uno dei più sofisticati servizi d’intelligence al mondo che conta i peli alle mosche, ci viene a dire che la telecamera era di Hamas…

Ci viene a dire anche che non esiste carestia. Un video, dai colori brillanti, del Ministero degli Esteri israeliano di qualche giorno fa, proclama: Nei mercati di Gaza c’è cibo, qualsiasi altra affermazione è una bugia. Insomma  ottimo e abbondante.

Che non spara mai sui civili, erano tutti terroristi (circa 60.000 persone uccise, in sottostima, l’83% civili di cui donne e bambini circa il 70%, fonte la stessa IDF).
La fame e le stragi di civili: menzogne diffuse contro Israele (Bibi, 14 agosto 2025).

Sempre più indizi confermano che la gang che governa Israele ha aspettato al varco l’azione terroristica di Hamas del 7 ottobre. Esistono dichiarazioni di soldate che hanno avvisato i comandi per aver notato movimenti sospetti ed esercitazioni (già un mese e mezzo prima) sulla linea di demarcazione Israele-territorio palestinese. «Ci hanno ignorate e trattate con arroganza e sessismo», hanno dichiarato le donne-sentinelle, tatzpitaniyot.
Soprattutto è molto indicativa la dichiarazione alla Commissione istituita dalla Cnesset di un soldato, Shalom Sheetrit, che afferma: “Abbiamo ricevuto l’ordine dai comandanti della Brigata Golani il 7 ottobre di sospendere tutti i pattugliamenti lungo il confine di Gaza dalle 5:20 alle 9:00”. (31 luglio, 2025).
L’attacco combinato di Hamas avviene intorno alle 6,30…

Molto improbabile che Israele, astuto e spregiudicato oltre ogni limite si sia fatto sorprendere così candidamente. O non abbia preso invece la palla al balzo, a finale di partita, finalmente e per sempre. Come si sta vedendo.

Non passa giorno che i governanti non facciano cadere la lacrimuccia diplomatica di rito, alla quota giornaliera dei massacri di Gaza e Cisgiordania, ma non si muove foglia. Impunità assoluta.
Gaza è in queste ore invasa e dichiarata zona di guerra. Almeno un milione di persone sbatacchiate di qua e di là, sfollate di forza. A piedi, con asinelli, carretti, mezzi sgangherati e una infinità di fagotti e fardelli.
Qualche governo promette di riconoscere la Palestina come Stato, se non avviene un cessate il fuoco. Ma è una formalità che alla fine potrebbe poco incidere se il mastino americano poi bloccasse col veto (come è sicuro) la risoluzione di legittimità giurisdizionale e autonomia nazionale di Palestina, da riconoscere universalmente.

Molto farebbero invece il ritiro degli ambasciatori o almeno il ridimensionamento delle rappresentanze e delle relazioni diplomatiche, anche e soprattutto la risoluzione dei contratti economici, culturali e di collaborazione, lo stop alla vendita o triangolazione di armi, il boicottaggio di materiali e prodotti…
Adottando tali misure si riuscì, col placet USA, a porre fine al regime di apartheid del Sudafrica.
In Palestina si tratta di fermare un genocidio.

***

Perché è un genocidio?
Ecco cosa è vietato ai Palestinesi, oltre la casa e la terra:

pasta, sacchi di farina, lenticchie, margarina, coriandolo, cumino, cioccolato, marmellata, croissants, biscotti, succhi, patatine, datteri; carne fresca, latticini, uova, pesce e altri alimenti refrigerati…
Pastelli e matite colorate (!), giocattoli, palloni da calcio, quaderni e diari, strumenti musicali…
Cinture, abiti da sposa, pannolini, biberon, sedie a rotelle, stampelle, batterie per apparecchi acustici, macchine da cucire…

Animali viventi come pulcini, asini, sistemi di filtraggio dell’acqua, bombole di ossigeno…

Vietati cemento, acciaio e materiali da costruzione; vietato riparare e ricostruire… (fonte The Guardian).

Dal 7 ottobre “blocco totale” per cibo, acqua, medicine, carburante, elettricità

Inverno 2024, blocco totale del 56% degli aiuti nel nord di Gaza.

Di fatto è vietato entrare in mare e pescare, sebbene i trattati di Oslo garantivano ai palestinesi 20 miglia nautiche di pesca.
Sequestro di barche, reti, arresti, uccisioni…

Permessi militari per qualsiasi spostamento o attività che lo richieda; ogni divieto o imposizione ha solo una giustificazione: motivi di sicurezza…
L’elenco dettagliato dei divieti e delle imposizioni è letteramente tragicomico.

Nel 2011 si venne a sapere che il Ministero della difesa israeliano fece studiare con tanto di modelli matematici quanto cibo bastasse per non far morire di malnutrizione. Non di più. Avrebbe mantenuto l’economia palestinese “sull’orlo del collasso“, evitando la crisi umanitaria (cablo classified 03/11/2008-ISR/USA- … keep the Gazan economy on the brink of collapse without quite pushing it over the edge…).
E ci siamo arrivati, andando ben oltre.

Un report indipendente (More than a human can bear) di una Commissione ONU, del marzo 2025, documenta la violenza sistematica sulle donne (e non da ora, ci hanno fatto credere che fosse solo di Hamas): stupri come arma di guerra (come in ogni guerra ogni volta), distruzione sistematica delle strutture di supporto alla capacità riproduttiva, umiliazioni sessiste, come far spogliare uomini e donne in pubblico, dileggio esibito sui social… (UniPA)
Più di quanto un essere umano possa sopportare.

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Para… occhi

Illustrazione satirica di un cavallo con paraocchi che saluta, simbolo della selettività di parte nel leggere i dati economici. Ironia visiva sulla propaganda governativa e la distorsione della realtà socio-economica.

Paese delle meraviglie.

Un milione di posti di lavoro! canta Georgica, mai visto tanto miracolo! I ciellini si spellano le mani a Rimini (meeting 22/27 agosto). Poi il rapporto ISTAT ci dice che la crescita è ferma allo 0.5%, è effetto dei “contributi nulli dei consumi delle famiglie, delle Istituzioni sociali private e della spesa pubblica”. (ANSA).

Inflazione  generale luglio = 1,7, agosto = 1,6%, il carrello spesa di luglio è stato +3,5% ma quello di agosto è aumentato a +3,6%, cifre decimali che corrispondono a milioni di euro, considerando che un punto decimale corrisponde a 2,13 miliardi di euro sul PIL italiano.

Dunque il lavoro, pur cresciuto, resta “povero” e non sostiene i consumi primari. L’aumento dei prezzi erode il carrello della spesa, in particolare il rincaro delle vacanze 2025, per chi ha potuto. E sta per correre settembre, il mese delle spese per la scuola che si aggiunge. Il lavoro resta in un quadro di inadeguatezza, di precarietà, non tutela, disparità da disuguaglianze che svuotano il solo dato dell’aumento numerico dell’occupazione. Non si vuole soprattutto stabilizzare i salari minimi, buttare un occhio sugli extra profitti, aprire tavoli di concertazione e parecchio altro (come privilegi e regalie) che atterrebbe a un’amministrazione etica e civile.
Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma annota: “Diamo da mangiare anche a famiglie con due stipendi“.

Cambiare titolo al romanzo: Georgica nel paese delle meraviglie.