Fuoco incrociato

Cordialincendiari al 20/1/2025

Contrordine.
Muskio si dimette dal DOGE e critica di traverso Troglo.
Troglo scarica Muskio, prima genio, e gli taglia i finanziamenti.
Muskio a Troglo ormai apertamente: La tua legge finanziaria è un “disgustoso abominio“.
Troglo: Forse sta male, qualcuno lo curi.
Muskio: Ti ho fatto vincere io.
Muskio: Stai nei file di Epstino, ecco perché sono secretati.
Muskio: Sostengo l’impeachment!
Da quel momento fuoco amico.

Fuoco incrociato al 3 giugno 2025

Chi ha fatto il biglietto per Marte verrà risarcito. Chi è MAGA resterà,
o maga-ri finirà con Muskio che aprirà – ha detto – una nuova propria discarica.

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14 reati 9 inasprimenti


Manganelli, taser (si muore), DDL con fiducia imposta, una stretta alla volta.
Con le buone e con le cattive è l’operazione di trasporto (sta’ sereno) verso uno stato di democrazia apparente.
Scomodando Foucault, Derrida, Deleuze che ci avevano avvertito: ” Lo stato come macchina di controllo”.

Il nuovo Decreto Sicurezza (nessuna urgenza, ma approvato rapidamente) prevede 14 nuovi reati, con nove aggravamenti di pena. Un campionario di reati in più, con maggiori sfumature e un bilancino, porta più detenuti in carcere.
Le carceri esplodono per sovraffollamento, anche per i piccoli reati. Preoccupano le presenze minorili, i suicidi, le condizioni di vita drammatiche. È cronica l’inadeguatezza di strutture e di personale. È poi una scuola superiore di perfezionamento del crimine in vivo.
Secondo i nostri principi costituzionali (art. 27) la pena ha compito rieducativo. E dev’essere erogata in misura proporzionata alla gravità del reato. Ma le risorse umane di recupero del detenuto sono assolutamente insufficienti.

L’attuale governo rinchiude e butta la chiave, piuttosto che percorrere le strade più difficili e impegnative della prevenzione, degli investimenti educativi. L’educazione civica scolastica, compresa quella che riguarda i sentimenti, per esempio. L’educazione ai sentimenti ha un aspetto anche tecnico e sociologico, che la famiglia da sola non può espletare. Non è un fatto solo privato e intimistico. Il privato è politico si disse un tempo.
Tra due giorni ci potrà essere una donna uccisa, ma non ne conosciamo il nome e dove avverrà.

Piazza della Loggia, Piazza Fontana, Banca dell’Agricoltura, la Stazione di Bologna… si possono ripetere. Il nuovo decreto sicurezza permette ai servizi segreti di dirigere associazioni terroristiche nell’interesse dello Stato, oltre a garantire ampie impunità ai suoi membri e ad agenti.
Tornano i tempi belli.

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Donne di Gaza


È trascorsa meno di una settimana dalla Giornata dell’Igiene Mestruale. Tabù nei media e nei salotti. Qualunque cosa, se non se ne parla nell’attuale rullo comunicativo, è come se non esistesse.
Gaza e le donne. Chi muore non soffre più. Ma chi continua a vivere, vive tra torture. Paura, fame, sete, bombe, lutti. Una delle torture che si aggiunge e che toglie dignità alle donne è l’assenza di supporti igienici. Manca l’acqua per lavarsi, gli assorbenti vengono ricavati da quel che resta di panni, pannolini, tende, magliette. Intimità inesistente. Disinfettanti insufficienti o assenti. UN Women (Ente ONU per l’uguaglianza di genere) stima una quantità pari a dieci milioni di assorbenti necessari al mese per 700 mila donne. Ma le mestruazioni possono anche scomparire per traumi e paura. E i bisogni corporali di due milioni e più di persone assediate e in continua mobilità?

Le deliranti dichiarazioni di Smotrich, ministro israeliano: “È arrivato il momento” (piano di distruzione, annessione, sgombero, deportazione…) sostenute senza alcun rimorso dal suo capo e dal suo entourage, preannunciano una catastrofe irreversibile se nessuno batte un ciglio di là e di qua dell’Atlantico. Sembra una gara a incoronarsi d’ignavia e vigliaccheria ancora prima del 7 ottobre.

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AI ahi


Non ci sono più le Alici, ma gli Squali nel paese delle meraviglie. L’attuale paese delle meraviglie è l’AI, Artificial Intelligence.
AI è un mostro che non dorme mai, non gli sfugge nulla. È capace di memorizzare qualsiasi piccola inezia in qualsiasi posto avvenuta. Vive sulle spalle, anzi nella mente, di chi la utilizza perché si alimenta dei suoi pensieri e delle sue conoscenze; di tutto lo scibile umano. Esegue fulmineamente a comando, organizza, risolve. Fa le guerre. Non si ribella.
Ha una sete smisurata: ogni 20-30 comandi, beve intorno a un litro d’acqua dolce per raffreddarsi, senza batteri e impurità, come in cucina. Nel 2022, solo per conto di Google, ne ha bevuti 2 miliardi di litri. Alcuni paesi si sono ribellati per la sottrazione considerevole di risorse idriche. Abita contemporaneamente in molti luoghi, in stabilimenti enormi. L’emissione di CO2, l’impatto ambientale, l’accumulo di ricchezza dei soliti noti, l’assorbimento di risorse, sono i problemi al contorno, senza risposte risolutive, per ora.

Un alto esponente del gotha tecnologico più avanzato, Dario Amodei, avverte: dobbiamo parlarci chiaro, tra cinque anni, più o meno, la metà del lavoro di mansione primo livello sarà scomparsa. A spasso il 20 % o più delle unità relative (per quanto il primo livello potrebbe accumulare tanto da vivere di rendita…). Ma strutturalmente, in seguito, il 20% stesso della popolazione totale potrebbe non avere lavoro. Licenziamenti a catena sono già in atto nelle Big Tech e nelle grandi imprese. L’impatto reale potrà toccare perfino le strutture delle democrazie per dirigismo e per il diminuito peso popolare. Obiettivo prmario: target, velocità, efficienza.

L’emigrazione verso l’AI della gestione finanziaria, del diritto, della consulenza, dell’organizzazione logistica e dei servizi, sta avvenendo a velocità impressionante. E con la stessa velocità AI sviluppa sé stessa verso modalità umane.
I Principi e i Re tacciono, tengono tutto sotto i loro grandi tappeti, dietro le preziose tende, dentro i mobili intarsiati d’oro. L’alto esponente, anche se ha appena magnificato il suo ultimo modello umano di AI, Claude 4, dice a tutti i Re e Principi: il treno non si può fermare, parliamone ora, prima che sia troppo tardi!

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Harvard tagliata

C’era una volta Harvard, università americana di riferimento internazionale, fondata nel 1639 dal pastore protestante John Harvard. Nel primo anno, con 30 studenti, rischiò la chiusura. Il rettore designato sperperò i fondi e rubò le rette degli allievi (continuò poi altrove la condotta truffaldina).
In questi quasi 400 anni andò in rotta a gonfie vele, con prestigiosi risultati culturali e innumerevoli premi Nobel.
Un giorno arriva uno con la clava e mena fendenti. Sopprime i fondi e srotola filo spinato intorno. Blocca iscrizioni per studenti e studentesse non USA, con rischio cacciata/deportazione, anche se in corso.
“Ispezioni in tasca”: vaglio dei loro profili social, del loro orientamento politico-religioso; se mangiano o no kebab, hot dog. Bevono CocaCola? Sgranocchiano popcorn?
Congelati, nelle ambasciate e nei consolati, i contatti per chiedere il visto, volendo studiare in USA.

Federico X, re di Danimarca, non vi potrebbe oggi approdare, così Eduardo Severin, cofondatore di Fb. L’attrice Natalie Portman, star internazionale, israeliana, attivista per i diritti umani, non sarebbe né entrata né uscita…

Harvard, our way
Harvard de’ noantri si direbbe a Roma o peggio Harvard cosa nostra a sud.   

Fame bombe morti


Gaza oggi. Una pediatra, Alaa al-Najjar, vede arrivare nell’ospedale dove lavora i corpi bruciati dei suoi nove figli, l’ultimo di sei mesi. Marito e un altro figlio feriti gravemente. La sua casa distrutta.

L’Umanità è morta a Gaza?  

Se critichi la politica di Trump sei antiamericano? Se critichi la politica di Putin sei antirusso? Se critichi Meloni sei antipatriota, antitaliano? Se critichi la politica di Netanyahu e l’attuale sua coalizione di governo, c’è una botola che si apre sotto i piedi, azionata comodamente a distanza: l’antisemitismo. Vale a dire farsi scudo. Fallacie retoriche/sofismi teo-etno-storici a paravento di una politica distruttiva e autodistruttiva. È stato eletto, va bene. È stato eletto in una democrazia che si trova in mezzo a feroci dittature. Ma democrazia malferma, piuttosto oggi etnocrazia, a un passo dall’essere teocrazia discriminante.
Le manifestazioni antigovernative di massa israeliane a Tel Aviv e Gerusalemme sono dunque antisemite? Siamo agli intoccabili. Le critiche sono dirette alla sua politica e alla sua alleanza attuale di governo. Non altro.

Tommaso Campanella in una delle sue poesie moral-filosofiche cita, nella sua visione, i tre grandi mali del mondo: tirannide, sofismi, ipocrisia.

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Diritti


Il diritto internazionale, i diritti costituzionali, i diritti umani. Diritto di critica, di autodeterminazione dei popoli. La Convenzione di Ginevra. Altri diritti storici… Sono stati scoperti recentemente in un antro, ma se ne sa ancora poco e il luogo non è facilmente accessibile.

Diritti era social.
Il diritto del dazio, il diritto fai da te, il diritto di negazione. Il diritto di rissa. Il diritto di nicchiare, il diritto di arrampico sui vetri. il diritto di fare il pontiere. Il diritto di favoleggiare ponti. Il diritto di spolpo. Il diritto di omissione. Diritto di rovesciare la frittata. Diritto di irresponsabilità. Diritto della Nazione-azienda con AD / CEO.
Perfino il diritto di far fuori. Il diritto di tagliare gole. Diritto di sparare a vista (e in aria). Diritto di bombardare. Diritto di drone al supermercato. Diritto di 260 vittime al rave. Diritto di 150 vittime in 24 ore, 70 mila in un anno e mezzo.

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Palestine 2

Netanyahu ha affermato senza mezzi termini in una riunione del Comitato per gli affari esteri e la sicurezza (12-05-2025): “Stiamo distruggendo sempre più case – non hanno un posto dove tornare”.  “L’unico risultato atteso sarà il desiderio che gli abitanti di Gaza emigrino fuori dalla Striscia”.
Gli enormi bulldozer Caterpillar D9 (chiamati Dooby, orsacchiotto) eseguono lo spianamento a tappeto del territorio, documentato e vantato sui social in post e video.
All’inizio non erano tanto ordini formali da parte degli alti comandi, quanto lo zelo, tollerato, di ufficiali inferiori e perfino di soldati.
“Non ci saranno più battaglie a Rafah perché non ci sarà più Rafah, la nazione d’Israele vive”. “Ottimo brigata Givati, ottimo. Non ci sarà più Rafah. Fino alla vittoria, all’insediamento e al Grande Tempio”.
Alla ferocia di Hamas nell’attacco del 7 Ottobre ribatte quella di fatto da parte israeliana, malgrado le dichiarazioni ufficiali diplomatiche.  

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