ONU e Trino

Disegni satirici della sede dell’ONU trasformata da tre politici internazionali in tre dinamiche viste come un gioco di esternazioni surreali.

Troglo
Make Chaos Great Again!
Omelie in formato contumelie spirituali dall’aula della basilica mondiale per 55 minuti, contro i 15 di rito.

Troglo si presenta all’ONU come nonno catastrofico che, dopo tre bicchieri, decide di rivelare perché le Nazioni Unite sono in realtà una setta globalista, finanziata occultamente da Greta Thunberg, che ha fatto i soldi con l’ecologismo spaventapasseri, e da George Soros. I due sono anche i maggiori seminatori di odio, in tutte le stagioni e in ogni terreno.
Grida contro l’immigrazione, contro “la più grande truffa del clima“, contro l’ONU stesso, l’Europa, l’aria condizionata a Parigi. Non si è ricordato di ripetere che la quantità d’acqua non è negoziabile (un quarto d’ora al giorno, solo per il suo pel di granturco).
Dichiara che i valori universali sono un ostacolo al libero mercato del risentimento. La democrazia è un male diffuso, non permette di odiare, ostacolare, arrestare gli avversari, a piacere.
L’unico diritto umano che riconosce è quello di possedere una pistola senza dazio e una bandiera a grandezza grattacielo.

Protesta per il complotto-boicottaggio contro di lui: scala mobile bloccata appena messo il piede, telepromoter rotto, audio solo nelle cuffie (i responsabili avranno guai seri!). Sbeffeggia i brutti pavimenti e le pessime mattonelle della ristrutturazione eseguita negli ambienti ONU, rispetto agli splendidi materiali (marmi, broccati, baroccherie) che aveva proposto nella sua offerta, a costo molto inferiore, rifiutata. Quando finisce, alcuni diplomatici applaudono. Poi si scopre che erano ucraini, e stavano solo testando l’evacuazione d’emergenza.

*
Georgica

Sono Giorgia. Sono l’ONU.
Sotto il vestito Donald.
La sovranità spiegata con un rosario e un decreto sicurezza.

Gerorgica all’altare dell’ONU con 16:19 minuti di professione multipla.
Parla all’ONU e sembra un mix tra Savonarola in sciopero e la voce narrante di un documentario sulla grandezza dell’Impero Romano.
Denuncia le “migrazioni di massa”, le “toghe ideologiche” e “l’ecologismo insostenibile”, indica la metodologia per affrontare i tre draghi dell’Apocalisse woke.

A un certo punto cita Papa Francesco… ma solo per rilanciare dal repertorio simil-Salvoni. Invoca la riforma delle istituzioni multilaterali: l’ONU sì, ma a immagine e somiglianza del Viminale, secundum se ipsam.

Nel finale, difende i cristiani perseguitati. Si dimentica dei musulmani annegati. Forse erano fuori tema. O fuori confine.
La tragedia provocata da Hamasso è indiscutibile, ma quella di Netaniolo riceve un forte sconto, ha solo “passato il limite“.

Io sono The Georgica, ma anche sette ottavi The Donald.

*

Netaniolo

Attaccare. Sempre. Ovunque. Anche coi bulldozer.
Operazione Pace Preventiva (con margini di devastazione).

Parla a salve, aula semivuota.
Bibi si presenta all’ONU con lo sguardo sereno di chi ha appena approvato un bombardamento “mirato” che ha colpito un ospedale, un mercato, e da 50 a 100 illusioni di futuro in un solo giorno.
Parla di autodifesa come brevetto esclusivo. Ogni razzo, in risposta o in regalo, una bestemmia al cielo, legittima.

Quando gli chiedono dei civili palestinesi, sospira: “Effetti collaterali“.
Quando lo guardano male, cita l’Olocausto. Quando non lo guardano affatto, chiama Washington.

Genocidio? Ne darete conto – è un’offesa: noi li avvertiamo i Palestinesi prima di farli fuori, i nazisti non avvertivano
Per chi crede nella fratellanza dei popoli, resta un solo spazio d’intervento: l’ultima pagina del dizionario, alla voce “disillusione”.

Al suo ingresso nell’aula dell’Assemblea lo accolgono un coro di fischi e buuuu… La maggioranza dei diplomatici abbandona l’aula. Imperturbabile, con la calma di quando pianifica le soppressioni mirate e le spianate, apre lo show dialettico. Un quiz (sic!): chi uccide o ha ucciso di più?
BIM, BUM, BAM: lei ha vinto!
Esibisce il QR CODE della Verità all’occhiello.

Qualche amico rimasto, applaude. Chi riconoscerà la Palestina è connivente con Hamasso. Lo dirà a papà Troglo che saprà cosa fare. Toglierà le chiavi di casa.
La fame? Accuse  della propaganda islamizzata. I Palestinesi dispongono di cibo ottimo e abbondante!
Applausi obbligati/conniventi.

*  
Ultim’ora. Si apprende intanto che dagli aiuti per Gaza, a terra, pur bloccati, occorre eliminare zucchero, miele e biscotti perché “troppo calorici”...
Pulcinella è piegato in due.

***

Fregate della Premier

Caricatura di Giorgia Meloni sulle fregate militari inviate in soccorso della Flotilla diretta a Gaza. Satira sulla diplomazia italiana, sulla politica estera e sul simbolismo nell'invio delle fregate.

A sorpresa nella notte senza farsi vedere e lasciare traccia, se non i danni (e i morti). Da un paio d’anni chi sputa droni anonimi (ma tanto si sa).

II governo si sveglia quando è tardi. E almeno batte un colpo.

La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla… è stata…

zzz…
Per ore, giorni, si è aspettata una reazione.
Un tweet, un comunicato, anche solo un emoji. Conferenza stampa è troppo.
Nulla. Solo ronfi in politichese sostenuti in cordata dai codazzi.

Poi, all’improvviso, come risvegliata da un sogno dove Europa e NATO servono caffè e biscotti, la premier si è alzata e ha tuonato:
“IRRESPONSABILI!”

chi?

D’accordo, Netaniolo ha oltrepassato il limite. L’ha detto. Ma il limite può essere un capello, una montagna invalicabile o un atto ripugnante verso la natura umana.

Chi sono gli irresponsabili?
I pirati che di notte violano le acque internazionali e colpiscono con droni, spray chimici, granate acustiche e incendiarie?
Quelli che sparano a barche umanitarie con a bordo medici, parlamentari e giornalisti?
O quelli che si svegliano solo dopo l’indifendibile/irreparabile? O solo dopo le ondate oceaniche di protesta della gente che vede e sente?

Arriva la svolta strategica:
“Manderemo due fregate!” Ma solo per assistenza!

Ovvero: se qualcuno viene colpito abbiamo scialuppe, lettighe, salvagenti, dispositivi medici, clisteri. Possiamo fare la respirazione con massaggio cardiaco…

Applausi.
Standing ovation da parte dei ghostwriter del comunicato.
Una vocina in fondo chiede:

“Fregare chi?”

Nel frattempo, la Flottilla naviga sotto attacco, senza protezione reale, ma circondata da mille dichiarazioni, tweet, sdegno formato social.
Le navi militari? Una di bandiera spagnola a difesa – è stato detto -, due di bandiera italiana ma in osservazione, a distanza. A fare cosa, non è chiaro. Forse a portare la bandiera.

Intanto, chi ha bombardato rimane senza nome.
Perché nominare i responsabili è sempre più rischioso che indignarsi abbaiando alla luna. Guardando il cielo.

Chi dorme non piglia Gaza.

Infatti piglia Gaza chi per molti anni non ha proprio dormito con quella fissa.

E le fregate?
Ancora al largo.
Ma intanto, il sonno della ragione produce comunicati stampa.
Non conferenze stampa.

***

Rimasugli

Composizione grafica intensa e drammatica che denuncia il genocidio a Gaza e l’ipocrisia internazionale. Satira visiva sulle macerie umane e morali del conflitto israelo-palestinese.

A grandi passi veloci verso la cancellazione di Cisgiordania, Gaza e Gazawi. Pronti i piani per l’invasione, l’occupazione totale, l’annessione, perché dio lo vuole.  Ad oggi l’83% degli uccisi a Gaza sono civili (fonte database militare israeliano Aman). E di questi almeno il 70% donne e bambini. Totale sottostimato 60mila morti, ma studi indipendenti portano a 100-180mila (perfino 335mila – Università di Edimburgo), considerano i sepolti sotto le macerie, i dispersi, i morti per cause collaterali, malattie, fame, ferite gravi, carenze assistenziali… Le anagrafi sono state distrutte, forse non se ne conoscerà mai l’entità.

Ma un’azione ferma, decisa, unanime della comunità internazionale?
E il diritto internazionale? Forse nel mastello dell’indifferenziata.
L’ONU? Sotto i ponti, sfrattato.
La Corte Penale Internazionale? È per i nemici.
E quella per i Diritti umani? Non ci sono diritti.

E pensare che Israele esiste grazie al Diritto internazionale e all’ONU, gli stessi di cui oggi si fa beffe e che denigra. A partire dagli anni ’20 del secolo scorso si era preparato il percorso verso uno Stato con atti terroristici. Le bande Irgun, Tsel, Haganah, Stern… fecero saltare in aria molti arabi nella Palestina mandataria britannica. Tristemente ricordato il massacro, dai contorni ignobili, di 245 arabi a Deir Yassin, villaggio vicino a Gerusalemme. Tritolo all’Hotel King David e all’albergo Semiramis, sempre a Gerusalemme. Al villaggio Ben Yehuda. Perfino a Roma all’Ambasciata bitannica (1946), con l’aiuto dei fascisti locali (dichiaraz. di Romualdi).
Clifford Martin e Mervyn Paice erano due sergenti britannici, impiccati (forse già cadaveri) in Palestina dall’Irgun, per ritorsione contro la condanna a morte di tre Irgun per terrorismo da parte britannica.
Ben Gurion, Shamir, Begin tra gli esponenti più noti delle bande, che poi furono… primi ministri.

L’obiettivo dell’Agenzia ebraica all’epoca, che dirigeva le operazioni, era terrorizzare i palestinesi arabi in modo che abbandonassero le loro case, le loro terre, con incursioni fatte di devastazioni, incendi, uccisioni. 700 mila furono cacciati e privati dei loro averi: la Nakba ricordata dai palestinesi ogni 15 maggio (data del giorno dopo la proclamazione dello Stato di Israele, 1948).
E oggi…
È la stessa tattica nemmeno più mascherata. I Palestinesi sono il grande sporco etnico nella grande messianica Israele pulita, immaginata e pretesa dalla setta al governo. Contro tutte le evidenze giuridiche di illegalità e contro ogni etica civile, è un progetto di appropriazione coloniale, come nei secoli scorsi.
Vanno cacciati con mille astuzie, mille stratagemmi, anche con la più semplice delle armi senza sangue: la fame.
A Yazan, un bambino di cinque anni tra quelli raccolti a Khan Yunis che hanno perso i genitori, è stato chiesto cosa volesse fare da grande: “Il fornaio, per dare da mangiare a tutti”.
Qualche giorno fa Marah Abu Zuhri, ragazza ventenne palestinese, è morta in Italia di genocidio per grave malnutrizione. Il rappezzo delle autorità israeliane: era già malata di leucemia. Ma la biopsia e le analisi dell’ospedale di Pisa dove era stata trasportata in aereo, smentiscono. Troppo tardiva l’autorizzazione a curarla in Italia. La procura archivia, non ravvisando “nessuna ipotesi di reato”. Quindi nessuna autopsia. Amen.

Israele oggi (il governo) cerca di superare in ferocia Hamas, nasconde, racconta bugie e versioni indifendibili. Ha un nutrito cursum dis-honorum poco conosciuto e ininterrotto.

“Quante atrocità furono commesse (dai sionisti) forse non si saprà mai, ma furono sufficienti a spingere l’allora Ministro israeliano dell’agricoltura, Aharon Zizling, ad affermare: ‘Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa… Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti… Ma devono essere indagati.*
Era il 17 novembre 1948.
* David McDowall, “Palestine and Israel”, I. B. Tauris & Co Ltd, 1989, p. 195

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Retrospettiva 2


Bibi da guerrafondaio e criminale (è vero, c’è stato il 7 Ottobre, ma questo la Corte Penale Internazionale – non di Collina Rotonda –  nel disporre il suo arresto lo ha saputo) ha deciso: la miglior difesa è l’attacco! Ora o mai più! Ed ecco un altro abisso spalancato con la guerra aperta contro gli ayatollah e contro l’Iran.

Si apre il gioco delle ritorsioni dirette e di sponda. Chi è sul punto dell’ultimo saluto (noi compresi) a un tiro di missiletto da carabina o dell’apocalisse atomica finale? Totale irresponsabilità e rovesciamento del senso umano: “Teheran pagherà per le donne e i bambini uccisi!” I suoi bambini e le sue donne valgono di più. Le decine di migliaia da lui e dal suo clan, fatte fuori a Gaza, non esistono. E la distruzione fisica del territorio di Gaza, vista dal drone oggi, ricorda drammaticamente quella di Hiroshima.

Daniella Weiss dice infatti che i palestinesi non esistono, sono un’invenzione moderna come la Palestina. Weiss è una instancabile attivista-formatrice di coloni che partendo da una tenda o roulotte ha potuto creare centinaia di insediamenti. Con la tecnica gutta cavat lapidem, ha fiducia che gli “intrusi” palestinesi saranno cacciati. È proposta al Nobel per la pace dal suo entourage, con la motivazione che negli insediamenti da lei creati si viva in pace.
Certo: tra noi, senza loro (i palestinesi) si vive meglio!
Lo scrittore premio Pulitzer, Nathan Thrall, bloccato a Gerusalemme (aeroporto attualmente chiuso), in un’intervista di pochi giorni fa, afferma che le proteste contro l’attuale governo di colonizzazione sono insufficienti. Servono soprattutto sanzioni. Ma le morbidezze o la ritrosia della maggioranza degli Stati non spostano di un millimetro la risolutezza nel proseguire lo sterminio in corso. Gaza è spianata e si pratica ogni giorno il tiro al piccione su chi fa richiesta di cibo. E non passa giorno che in Cisgiordania i coloni, pietra dopo pietra, non rubino territorio scacciando abitanti dai villaggi e incendiando.
I soldati assistono, conniventi. La rapina di territorio palestinese procede a macchie di leopardo anche ufficialmente con insediamenti autorizzati.

Giustiziati 230 giornalisti palestinesi, nell’esercizio delle loro funzioni con giubbotto Press. Non devono trapelare all’esterno verità accertate.
Molti i casi di aggressione da parte di cani addestrati appositamente per le varie operazioni di sgombero, documentati da Euro-Med Human Rights Monitor. Un titolo: “Bambini mutilati e disabili uccisi, Israele usa cani come armi a Gaza. E li prende in Europa“. Una madre mostra la foto del figlio disabile rimasto in casa azzannato e ucciso, durante lo sgombero forzato.
 
Sulle colline intorno a Gaza ci sono postazioni con ombrelloni e binocoli a gettoni per godersi lampi, boati e fumate. Vengono organizzati anche tour per fare il giro delle macerie. Certo c’è anche una parte di cittadini israeliani con la coscienza civile sana che protesta, ma se ne parla poco.

Bibi ufficialmente nega di possedere armi atomiche, però rifiuta gli inviti a un controllo degli ispettori internazionali AIEA. Ma tutti sanno del grande armamentario posseduto in segreto (da 90 a 200 secondo le stime, con relativo arsenale).
Lo scienziato nucleare Mordechai Vanunu, per motivazioni etiche, lo rivelò al mondo nel 1986. Fu rapito dal Mossad a Roma dove fu attirato (cosa più facile che a Londra, fidando nel porto delle nebbie giudiziarie, lo stile di casa di allora). Vanunu segnalò il rapimento in atto scrivendo su una mano, che appoggiò su un finestrino dell’auto che lo stava trasportando. Così la stampa seppe. Fu processato a porte chiuse in Israele e condannato a diciotto anni di carcere. Tuttora, pur libero, vive molte limitazioni, tra cui non poter viaggiare.
Israele aveva iniziato i programmi nucleari per “usi civili”, esattamente come ha asserito e asserisce oggi l’Iran. Vanunu si accorse ben presto che il piano segreto era lnvece quello dell’armamento militare.
Non può un pistolero e la sua banda stabilire chi può avere mucche e chi no, nei campi vicini.
Pur detestando e temendo le mucche nucleari.

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PAGINA NERA

82 i Palestinesi, in ressa per cibo, uccisi dagli attacchi dell’IDF, l’esercito israeliano, a partire da questa mattina, 20 giugno 2025.

37 nella zona centrale di GAZA.

23, forse più, a GAZA CITY.

22 a sud nella Striscia.

59 a KAN YOUNIS tre giorni fa.

28 a NETZARIM, qualche giorno prima.
(Fonti al Jazeera e ospedale al-Awda a Deir al-Balah).

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Fame bombe morti


Gaza oggi. Una pediatra, Alaa al-Najjar, vede arrivare nell’ospedale dove lavora i corpi bruciati dei suoi nove figli, l’ultimo di sei mesi. Marito e un altro figlio feriti gravemente. La sua casa distrutta.

L’Umanità è morta a Gaza?  

Se critichi la politica di Trump sei antiamericano? Se critichi la politica di Putin sei antirusso? Se critichi Meloni sei antipatriota, antitaliano? Se critichi la politica di Netanyahu e l’attuale sua coalizione di governo, c’è una botola che si apre sotto i piedi, azionata comodamente a distanza: l’antisemitismo. Vale a dire farsi scudo. Fallacie retoriche/sofismi teo-etno-storici a paravento di una politica distruttiva e autodistruttiva. È stato eletto, va bene. È stato eletto in una democrazia che si trova in mezzo a feroci dittature. Ma democrazia malferma, piuttosto oggi etnocrazia, a un passo dall’essere teocrazia discriminante.
Le manifestazioni antigovernative di massa israeliane a Tel Aviv e Gerusalemme sono dunque antisemite? Siamo agli intoccabili. Le critiche sono dirette alla sua politica e alla sua alleanza attuale di governo. Non altro.

Tommaso Campanella in una delle sue poesie moral-filosofiche cita, nella sua visione, i tre grandi mali del mondo: tirannide, sofismi, ipocrisia.

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