Retrospettiva 1


Un tempo la lotta armata la facevano i gruppi a destra, a sinistra, in alto e in basso. Oggi la lotta armata si è estesa più apertamente: è dei governi contro lo stato di diritto, dove c’è. Dove non c’è, i governi / le dittature l’hanno sempre praticata.

Così Mileio sega i rami scomodi del diritto. Orbano trascina in catene. Putino se ne sbatte del diritto internazionale, Netanyolo fa polpette di Gaza. Hamasso fornisce occasioni imperdibili.

Troglo manda la guardia nazionale e i marines a Los Angeles e a San Francisco per sedare le rivolte contro le maxi retate ICE (Agenzia di sicurezza per il controllo immigrati) da lui fomentate. No ICE, here! gridano le folle. Mira alle gambe e ad altezza congrua con proiettili di gomma. Ordina coprifuoco. Ordina via social di arrestare tutti quelli con casco e a volto coperto (per ora). Ordina rastrellamenti, a mucchi, per attuare le deportazioni promesse. Prima meta Guantanamo, tristemente famosa, dove vuole rinchiudere fino a 9000 immigrati “irregolari“, anche se solo presunti. Nessuna comunicazione alle nazioni da cui provengono i malcapitati. Il governatore Gavin Newson della California si oppone e si rivolge a un giudice. Troglo cerca di battere sul tempo.

Sotto il tavolo i piani d’invasione di Panama, della Groenlanda e in bocca l’acquolina per il Canada. Come afrodisiaco e portafortuna, il giorno del suo compleanno si regala una grande parata militare. Ma protesta perché non gli è apparsa abbastanza “minacciosa“.

I pirati dell’IDF (esercito israeliano) all’arrembaggio, in acque internazionali, della nave umanitaria Freedom Flotilla. A bordo Greta Tumberg, definita “l’antisemita” dal ministro della Difesa israeliano Katz, comodamente prendendo dal repertorio (non sono le uniche katzate). Equipaggio in parte arrestato, in parte espulso, però allo stesso hanno dato acqua e panini: principi salvi.

I nostri referendum popolari, paccottiglia, democratume, vanno comunque ostacolati: almeno alziamo a un milione – si è detto – la quantità di firme necessarie (eliminarli, ancora è presto). Ma ci hanno pensato già i dissuasori ufficiali-istituzionali, pudore nullo.

I decreti da poco varati vedono di buon occhio atti terroristici dei Servizi, fatti in proprio per il bene comune. Comunque grigliati nel parlamentobarbecue e ingoiati.

Anche i paesi delle meraviglie si stanno evolvendo verso tecniche raffinate per fregare il prossimo tuo, con tracciati ufficiali, in luce diei.

C’è una gande transumanza dietro il solito pifferaio di Hamelin e il 30% sembra lo stato di diritto.

Bella e Troglo

La Belle et la Bête – Beauty and the Beast
Bella e Troglo

Colonna sonora

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Bella si illude  di sedurre la Bestia per ottenere considerazione e vantaggi. Ma la Bestia, Troglo, sa il fatto suo e trama. Ha dei piani micidiali. Spezzare le reni all’Europa, attirare Putino e separarlo da Gigimpingo. Papparsi Canada e Groenlandia. E molto altro, qualsiasi cosa pappabile. Si delinea un’era, perfezionata, del fotti-fotti, del ruba-ruba, del mangia-mangia. Strana alleanza, oggi, tra il cervello planetario artificiale e quelli umani, cognitivo e dell’ippocampo. Con egemonia di quest’ultimo, “rettiliano”.
Troglo è la creatura di una fata irritata che lo ha trasfigurato. Ma un’altra, chiamata Money, più nota come Dollar, lo aveva stregato fin da piccolo. Non cambierà. Non sarà quel principe che diventerà buono e imparerà ad amare. Lo raccontano la sua storia e il fallito golpe dalla poltrona.  A nulla varranno occhiettini, sorrisini.

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Reversed competition

Intanto Salvoni cerca di fare le ultime scarpe a chi capita (tacco 12 o pianelle, secondo i casi) prima di affogare. Georgica, impaziente, deve in ogni caso bordeggiare con furbizia. Ecco perché è irritata e irritabile. Non ne vuole sapere poi di Storia (ma mutilarla, sì). È bugiardella (non ho mai detto … invece l’aveva detto almeno quattro volte: i media non perdonano e non dimenticano). Manipola, estrapola, disegna ologrammi della penisola che non c’è. Elude, illude. Volentieri non sente, non parla, non vede, tranne le piume per farne pennacchi. Irride. Il flirt col genio Maskio è svanito e non la sorregge più. Con Salvoni corre ora il Palio di schiena.

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Intanto Gaza cuoce.
E nisciuno se ne importa. E ognuno aspetta a’ sciorta.

Divergenze parallele corrugano lo spazio-tempo.
ll buco nero è qui. Ora.

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