Tre/tra deliri

Parodia visiva delle ideologie e del populismo conflittuale che lamenta la creazione dell'odio dalla parte avversa. Gioco linguistico olio-odio.

Tra/tre deliri

* Charlie Kirk, ucciso alla Utah Valley University durante uno dei suoi meeting. Professava una visione della società seducente e rampante, 5,2 milioni di follower su X e 7,3 milioni su TikTok. La sua figura pubblica di marito devoto che richiamava la pubblicità rassicurante e i film degli anni ’50, nascondeva tratti di estrema brutalità. Un suo paravento era anche la fede ostentata in Dio.
Cercava e trovava adepti nei campus universitari, nei circoli conservatori giovanili che eccitava con fantasmagorie e prodezze oratorie infarcite di disumanità.
Siamo ancora figli della cultura di Cesare Beccaria, Filangeri, Giambattista Vico… per fortuna, e ne restiamo scossi. Oltre al suo prevedibile repertorio-pompon MAGA riguardante immigrati, omofobia, nazionalismo cristiano, pro life…, i pezzi-forti erano le armi libere e la pena di morte.
Pena di morte pubblica, nelle piazze e trasmessa in tv, mentre magari si sgranocchiano popcorn e si sorseggia cocacola.

Ebbe a dire riferendosi a Michelle Obama e ad altre quattro donne: «… non avete la capacità di elaborazione cerebrale per essere prese seriamente… avete dovuto rubare spazio a una persona bianca».

«Dovrebbe essere legale bruciare una bandiera arcobaleno o di “Black Lives Matter” in pubblico».

«Sottomettiti a tuo marito – rivolgendosi a Taylor Swift – non sei tu a comandare».

«È un prezzo che vale la pena pagare: alcune morti per arma da fuoco ogni anno in cambio del diritto sancito dal Secondo Emendamento».

Amy Binder, docente di sociologia alla Johns Hopkins University definisce i contenuti della sua comunicazione come conservatorismo insurrezionale”. Trompone (… il 6 gennaio, a Capitol Hills, quanto a insurrezione comandata dal divano, aveva fatto buca) si è molto giovato delle campagne elettorali di Kirk sulle varie piattaforme, riuscendo ad attrarre molti voti giovanili nelle fasce 18-25 anni alle elezioni presidenziali 2024.
In memoria di Kirk si stanno ora raccogliendo milioni di presenze e consensi sulle stesse piattaforme.

Dunque giustificata la sua soppressione?
Assolutamente no.

* Tyler Robinson, 22 anni, uccide con un solo colpo alla gola, da 160 metri con un fucile di precisione ad alta potenza. Vive in una famiglia repubblicana. Amore di famiglia per le armi. La madre in rete è ritratta sorridente con un bestione di fucile mitragliatore che fa fatica a tenere. Lui, in altra foto, seduto a terra con cappellino e visiera visibilmente compiaciuto, dietro un’altra bestiaccia di mitragliatrice da appoggio. Avrebbe scritto sui proiettili inesplosi dell’attentato Bella ciao. Ed altre scritte definite di sinistra.

Trumpone da subito chiede la pena di morte, senza mezzi termini.
Dunque giustificata la vendetta livorosa di Stato?
Assolutamente no.

* Georgica in rosso, acconciatura da bailadora di flamenco con vistosi orecchini in accordo con la mise (ha dimenticato la rosa tra i capelli), manda un videomessaggio ben cantilenato in spagnolo a VOX, estrema destra spagnola, per la sua kermesse Europa Viva.
«Voglio rendere omaggio a Charlie Kirk, un giovane, un padre coraggioso, che ha pagato con la sua vita il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che lato sta la violenza e l’intolleranza. Voglio dire alto e chiaro a tutti gli odiatori, agli estremisti che vediamo per le strade e anche ai falsi maestri con giacca e cravatta che si nascondono nei salotti: non cadremo nella loro trappola, non faremo il gioco di coloro che vogliono trascinare le nostre nazioni in una spirale di violenza. Non ci intimidiranno, continueremo ad andare avanti e a lottare senza sosta per la libertà del nostro popolo e per il futuro dell’Europa».

O non ha capito lei. O non abbiamo capito noi. È la Presidente del Consiglio?

Tre deliri.

Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio, tira fuori l’assassinio del commissario Calabresi (53 anni fa), il clima da Brigate Rosse. Il figlio Mario Calabresi rimanda: «Fuori luogo il paragone con l’omicidio di mio padre, sbagliato sfruttare le vittime»
Massimo Cacciari, filosofo. «Negli Usa male endemico: lì uccisi presidenti e leader politici. Qui solito anticomunismo incendiario della premier»

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Fegato alla veneziana

E un set cinematografico reale, per l’afflusso in passerella di decine e decine (200) di big e bighesse (dècolletè generoso di rigore), è stata Venezia nei giorni scorsi.  Venezia come prodotto, che questa volta è stato comprato/affittato dal più grande e veloce venditore on line, Jeff Bezos / Amazon.
Occupazione a mano pagante. Per le proteste gli spazi previsti hanno subito variazioni. Restituzione tre giorni.

Venezia è città anomala, molto delicata. Subisce di continuo uno stress da over turismo e sfruttamento selvaggio. Una sindrome dilagante è quella della predazione, di qualunque cosa fuori dal “comune”, specialmente di quello che consideriamo “bellezza”. Dal selfie sul precipizio e poi ci si cade, alla sedia d’arte simbolica nel museo, danneggiata nell’atto di sedersi per foto, alla foto a pochi centimetri dal quadro famoso che viene squarciato per un inciampo.

Venezia come preda. Location troppo preziosa, in tal misura inarrivabile, catturata per un matrimonio finto. Non risultano, secondo procedura, né atti comunali né atti religiosi.  
Il culto e lo stile del capitale porta a pensare anche a una forma di compravendita. Non è dato sapere chi compra e chi vende e a quanto. C’entra anche Wall Street, cioè il segreto contratto ma/patrimoniale. Non si conoscono garanzie e tempi di restituzione.  

Massimo Cacciari (è stato a lungo sindaco di Venezia): machissenefrega di Bezos.
Il nipote Tommaso, attivista del laboratorio occupato Morion: “Le leggi vanno anche violate perché altrimenti avremmo ancora la schiavitù o le navi a Venezia. Io mio zio non lo sento”.
Il padre, Paolo Cacciari, fratello di Massimo: “Gli abitanti sono soffocati da un uso scellerato, mercantile, stupido, volgare, arrogante della città”.
Entusiasti per la visibilità e i schei, il sindaco Brugnaro e il governatore Zaia. D’altronde un proverbio veneziano suona: Ancuo val più i schei de la virtù.

Lunga vita agli sposi, ma lo stile regal-mediatico-esibizionista tirato molto oltre, non è diverso da quello dei funerali di un Casamonica, dieci anni fa. Carrozza antica con tiro a sei cavalli di razza, 12 suv pieni di fiori, scorta dei vigili (il prefetto: non ne sapevo niente) con blocco traffico, elicottero che sparge petali rossi, gigantografie, banda che manda le note della colonna sonora Il Padrino… Il parroco: Gesù accoglierà a braccia aperte questo nostro fratello. Altro film in un set cinematografico.

Lauren Sánchez, moglie di Bezos, con altre cinque celebri donne, tra cui Katy Perry e Kerrianne Flynn, è stata, ad aprile, in missione turistica spaziale nella capsula New Shepard di Blue Origin. Durata solo 11 minuti, ha consumato 75 tonnellate di CO2. Secondo Eco Società Benefit, l’equivalente delle emissioni di un miliardo di persone povere in un anno.

Paradosso dei paradossi, a Cannes, Sànchez ha ricevuto, per il suo impegno ecologista, il premio Global Gift Foundation. Ma è sbarcata dal superyacht Karu che ospita un serbatoio di 750mila litri, “l’equivalente di 19mila auto Renault Clio”. Con grande plauso di ecologisti e ambientalisti.

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