Fregate della Premier

Caricatura di Giorgia Meloni sulle fregate militari inviate in soccorso della Flotilla diretta a Gaza. Satira sulla diplomazia italiana, sulla politica estera e sul simbolismo nell'invio delle fregate.

A sorpresa nella notte senza farsi vedere e lasciare traccia, se non i danni (e i morti). Da un paio d’anni chi sputa droni anonimi (ma tanto si sa).

II governo si sveglia quando è tardi. E almeno batte un colpo.

La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla è stata attaccata…
La Flotilla… è stata…

zzz…
Per ore, giorni, si è aspettata una reazione.
Un tweet, un comunicato, anche solo un emoji. Conferenza stampa è troppo.
Nulla. Solo ronfi in politichese sostenuti in cordata dai codazzi.

Poi, all’improvviso, come risvegliata da un sogno dove Europa e NATO servono caffè e biscotti, la premier si è alzata e ha tuonato:
“IRRESPONSABILI!”

chi?

D’accordo, Netaniolo ha oltrepassato il limite. L’ha detto. Ma il limite può essere un capello, una montagna invalicabile o un atto ripugnante verso la natura umana.

Chi sono gli irresponsabili?
I pirati che di notte violano le acque internazionali e colpiscono con droni, spray chimici, granate acustiche e incendiarie?
Quelli che sparano a barche umanitarie con a bordo medici, parlamentari e giornalisti?
O quelli che si svegliano solo dopo l’indifendibile/irreparabile? O solo dopo le ondate oceaniche di protesta della gente che vede e sente?

Arriva la svolta strategica:
“Manderemo due fregate!” Ma solo per assistenza!

Ovvero: se qualcuno viene colpito abbiamo scialuppe, lettighe, salvagenti, dispositivi medici, clisteri. Possiamo fare la respirazione con massaggio cardiaco…

Applausi.
Standing ovation da parte dei ghostwriter del comunicato.
Una vocina in fondo chiede:

“Fregare chi?”

Nel frattempo, la Flottilla naviga sotto attacco, senza protezione reale, ma circondata da mille dichiarazioni, tweet, sdegno formato social.
Le navi militari? Una di bandiera spagnola a difesa – è stato detto -, due di bandiera italiana ma in osservazione, a distanza. A fare cosa, non è chiaro. Forse a portare la bandiera.

Intanto, chi ha bombardato rimane senza nome.
Perché nominare i responsabili è sempre più rischioso che indignarsi abbaiando alla luna. Guardando il cielo.

Chi dorme non piglia Gaza.

Infatti piglia Gaza chi per molti anni non ha proprio dormito con quella fissa.

E le fregate?
Ancora al largo.
Ma intanto, il sonno della ragione produce comunicati stampa.
Non conferenze stampa.

***

3 pensieri riguardo “Fregate della Premier”

  1. Hai descritto con forza e chiarezza la propaganda del nostro governo inutile e pericolosa.
    Proteggiamo gli attivisti, però sti attivisti ci creano problemi, perché 70000 morti non sono un problema.
    Senza vergogna!

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a re Cancella risposta